2016-10-16

Intervista a Simone Cortesi - OpenStreetMap Italia

Roberto(BobMaX)Angeletti  e  Simone Cortesi


Incontriamo Simone Cortesi, di OpenStreetMap Italia, durante l'evento "MAppiaM" a Roma, per la mappatura del parco dell'Appia, nella conferenza di inizio lavori nella facoltà di Lettere dell'Universita degli Studi "La Sapienza".

Prendiamo l'occasione per fargli una serie di domande riguardanti OpenStreetMap, la sua storia, la sua evoluzione, ed i suoi sviluppi futuri.


Prima domanda: Come (e in che anno) hai iniziato ad occuparti di OpenStreetMap?  Qual è stata la tua "molla scatenante"?

Risposta di Simone Cortesi:  
OpenStreetMap, come lo conosciamo oggi, non era ancora nato, era un sito web, un blog, una sorta di presentazione di quello che sarebbe diventato OpenStreetMap in futuro. Steve Coast aveva bisogno di "compagni di viaggio" per avviare questa avventura di creare una mappa libera del mondo, costruita un pezzo alla volta. A me servivano dei dati per l'Italia, e quindi sono entrato in contatto con lui, dopo una ricerca su internet che mi aveva portato al suo sito.

Seconda domanda: Ti saresti mai immaginato, in quel momento, che OSM sarebbe diventata in un certo senso la "Mappa Libera (non) Ufficiale del Mondo"?

Risposta: Non esiste una "mappa ufficiale del mondo". Esiste varie mappe che raccontano storie diverse, versioni diverse dello stesso Mondo. Pensa che, persino nell’Italia di oggi, esistono controversie territoriali fra comuni confinanti. E il Paese è in clima di pace.

Terza domanda: A che livello di diffusione è arrivata OSM? Sinceramente, in giro vedo circolare ancora mappe "(non) ufficiali" di vari comuni, turistiche e non, non basate su OSM, all'interno di negozi, alberghi, per strada.

Risposta:  Ci sono due tipi di diffusione di una mappa:

1) Osm è molto diffuso in molte regioni del mondo, è molto aggiornato e molto dettagliato.

2) Chi diffonde la mappa la ritiene attendibile, il che vuol dire che o hanno costruito loro direttamente i dati che la compongono o hanno modo di scaricare la responsabilità per quanto riguarda il suo utilizzo.

Per questo motivo, per avere una comune base di conversazione, vengono create quelle carte che in italia si chiamano “carte tecniche” edite dai vari organi di governo

Quarta domanda: Per quanto riguarda la mappatura dell'emergenza, abbiamo visto che sempre più spesso si parla di OSM (ma soprattutto si agisce), vero?

Risposta: E' vero. Il primo caso HOT, nel 2009 è stato per l'emergenza umanitaria relativa ai territori della Striscia di Gaza, ed in quel caso comprammo come OSM dall'Inghilterra, le foto aeree. Poi, il tutto si è evoluto arrivando a coprire decine di interventi di mappatura spot in giro per il mondo, interventi che coinvolgono anche migliaia di persone.

Quinta domanda: A che punto di dettaglio pensi si possa e debba arrivare su OSM ? Dove occorre fermarsi? C'è un limite fisico al caricamento di troppi dettagli? Penso ai civici.

Risposta: I civici sono un livello di dettaglio basso, un dettaglio grossolano. Il problema è l'editing.  Tutti i dati complessi hanno dei legami reciproci che sono difficili da seguire per tutti i mappatori, che possono essere interessati a determinati aspetti piuttosto che altri. Questa è la vera difficoltà nel caricamento e aggiornamento di dati a livello di dettaglio maggiore. Servono editor software che gestiscano questa complessità, aiutando gli utenti a modificare solo i dati cui loro sono interessati.

Sesta domanda: OpenStreetMap è una mappa 2D. Pensi sia giusto poter estrapolare un 3D, oppure si forza troppo la natura di OSM?

Risposta:  Sta diventando sempre più 3D, indipendentemente dalle intenzioni originali. Era nato 2D, solo per le strade, e questo già sembrava un obiettivo enorme da raggiungere: il grafo stradale del mondo intero. Poi è diventato qualcosa d'altro, contenendo sempre più "tag" connessi.  Google Earth allora neppure esisteva e si chiamava "buco della serratura" ovvero KeyHole, prima che la comprasse Google. Noi ci passavamo gli SHP file a mano, e non c'erano editor on line massivi e paralleli. Era un lavoro improbo, ma poi sono venute le modifiche online REST, mutuate dallo sviluppo web del cosiddetto “web 2.0”.

Settima domanda:  Per quanto riguarda gli edifici, pensi sia giusto e auspicabile memorizzare alcuni dati base, come altezza e tipologia copertura (tetto spiovente una falda, due falde, a cuspide, a terrazza), numeri civici, posizione dell'ingresso, tipo di affaccio?

Risposta: Questo tipo di tag è già presente, anche se non ben pubblicizzata e gestita dagli editor.

Ottava domanda: Quale dovrebbe essere l'utilizzo principale di OpenStreetMap?

Risposta: Qualunque. Soprattutto quelli che non immaginavamo.

Nona domanda: Cosa ne pensi di OpenStreetMap come supporto alla pianificazione
territoriale partecipata? Si potrebbe fare "politica" o "giornalismo" tramite OSM?

Risposta: Giornalismo sicuramente sì. Per l'aspetto pianificazione di per sè no. Come base per la pianificazione sicuramente sì, come carta di fondo su cui fare visualizzazioni e simulazioni di come gli interventi proposti impatterebbero.

Decima domanda: Conosci "Cesium", il globo open source basato su WebGL, che molti indicano come il successore di GoogleEarth ?  Troppo complesso per poter essere una "killer application" di supporto insieme a OSM ?

Risposta: Lo conosco di nome e ho visto un po’ di demo, ma è troppo complicato per me svilupparci sopra.

Ringraziamo Simone Cortesi per la sua disponibilità.
Comunque, ci rivela un'ultima cosa importante che riguarda OpenStreetMap: proprio qualche giorno fa ha firmato un accordo con il CAI, che renderà disponibili i suoi dati su OSM.  Simone ci rivela che è un progetto a cui ha lavorato da 12 anni, ed è stato sempre il suo sogno, quello di avere i percorsi disponibili nella mappa. La mappa libera del mondo.

Buon viaggio Simone,  e un augurio di non perderti nei meandri di una mappa.  In caso, leggi un buon libro in proposito    :)




A presto


Link utili (a Simone e altri):   



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